Forfettario cosa cambia nel 2022
Quando si parla di “regime forfettario” si fa riferimento a una particolare tipologia di regime che, in ambito fiscale, viene adottato dalle partite IVA di tipo individuali.
Il forfettario presenta caratteristiche ben definite, che lo rendono un regime pratico per usufruire di semplificazioni di natura fiscale, oltre che contabile. La sua introduzione risale al 2014, con legge n. 190/2014, inserita nella Legge di Stabilità 2015, ma una prima riforma è già avvenuta nel 2015, in seguito all’introduzione della legge n. 208/2015 (inserita nella Legge di Stabilità 2016).
A partire dal 2022, il regime forfettario subirà ulteriori modifiche. Oggetto del cambiamento è la possibile introduzione della fattura elettronica, che diverrebbe obbligatoria per chi aderisce al regime suddetto.
Ma, nel dettaglio, quali sono le caratteristiche del regime in questione? Quali sono le regole che lo delineano? E quali sono le probabili novità, in vista del 2022, in merito all’introduzione della fattura elettronica?
Approfondiamo le questioni.
Regime forfettario: nozioni e generalità
Partiamo da una serie di nozioni, utili per centrare l’argomento fin da subito.
Il regime forfettario, come osservato in precedenza, non è altro che un regime fiscale in grado di fornire semplificazioni di natura fiscale. Tra i suoi tratti distintivi si segnala la metodologia di determinazione del reddito imponibile, quest’ultimo calcolabile applicando il coefficiente di redditività ai ricavi che il soggetto fiscale ha conseguito.
Il coefficiente consiste in una percentuale ben determinata, variabile in base alla tipologia di attività svolta. Il valore indica sia la quota dei ricavi sulla quale si applicheranno i contributi e l’imposta sostitutiva, sia la quota riconosciuta a titolo di spese forfettarie, e pertanto non soggetta a tassazioni particolari.
A proposito dell’imposta sostitutiva, quest’ultima è stata istituita per provvedere alla sostituzione delle imposte riferite al regime ordinario. Tra le sue caratteristiche si segnala la possibilità di avere un’aliquota standard, pari al 15%, oppure un’aliquota pari al 5% valida per i primi cinque anni di attività svolta.
Di recente si è parlato della possibilità di abolire il regime forfettario, con un provvedimento che sarebbe entrato in vigore dal 1° gennaio 2022.
Tuttavia, l’ipotesi è stata rivista: si starebbe pensando al mantenimento di un sistema di tassazione con agevolazioni, ma implementato da una serie di misure per contrastare al meglio l’evasione fiscale.
Tra le ipotesi al vaglio, vi sarebbe la possibilità di introdurre la fattura elettronica per i soggetti aderenti al regime fiscale in questione.
Detto ciò, vediamo quali sono le novità più rilevanti relative alla modifica del regime forfettario.
Regime forfettario: le possibili novità per il 2022
La fattura elettronica, in Italia, è stata oggetto di estensione per tutti gli operatori economici. Il cambiamento è avvenuto a partire dal 1° gennaio 2019, e ha investito non soltanto le transazioni tra privati, ma anche quelle verso i consumatori finali.
Il tutto è avvenuto con un solo e unico scopo: tentare di combattere in modo più efficace l’evasione dell’IVA.
A proposito del 2022, vi sarebbero importanti novità che andrebbero a toccare coloro che hanno aderito – e aderiranno – al regime forfettario.
In linea di massima, si parla di lasciare integra la flat tax per le partite IVA. Le novità più rilevanti, però, riguarderebbero sia l’allargamento dell’obbligo della fatturazione elettronica, sia l’introduzione di una nuova aliquota.
Partendo dall’aliquota, il Governo starebbe valutando l’ipotesi di introdurne una pari al 20%, ma solo per coloro che superereanno i 65.000 euro.
A proposito dell’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica, l’obiettivo del Govermo è quello di ampliare la procedura per finalità fiscali.
Da mesi si parla della possibilità di estendere tale fatturazione anche per coloro che possiedono una partita IVA con regime forfettario, ma sinora non si è ottenuto nient’altro che una proposta concenuta in un documento elaborato dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato.
Se venisse realmente introdotta, dunque, chi aderisce al regime forfettario sarà tenuto a emettere obbligatoriamente la fattura elettronica. Il tutto avverrebbe a partire dal 1° gennaio del nuovo anno, per un’operazione che andrebbe a interessare circa un milione e mezzo di lavoratori autonomi. E non solo.
Il cambiamento toccherebbe anche professionisti e ditte individuali, figure che, al momento attuale, risultano a tutti gli effetti esentati dall’obbligo.