Cannabis Store. Perche’ sono legali !
Questi negozi stanno spuntando come funghi nelle nostre città. Alcuni sono anche nostri clienti per il software LibertyCommerce. Abbiamo cercato di capire perche’ sono tollerati dalla nostra legge e cosa sostiene chi vende i prodotti bastati su questa sostanza.
Tra le nuove tendenze made Amsterdam che si stanno affermando sul territorio italiano vi sono i Cannabis store, sembrerebbe un paradosso, dato che in Italia è severamente vietato e punito per Legge il possesso di stupefacenti, tra cui la cannabis, ma non lo è, in quanto contrariamente da come si possa pensare si tratta di prodotti non stupefacenti o comunque non classificabili tra le droghe leggere.
La Cannabis Light nota nel gergo comune come Marijuana legale è un mix di fiori di canapa e tetraidrocannabinolo (THC), il principio quest’ultimo con cui si classificano le droghe che nel caso della cannabis light è al di sotto della soglia minima ammessa per Legge.
Cannabis Light: Cosa sostengono chi la vende.
La cannabis light si caratterizza per i notevoli benefici che apporta a chi la assume, grazie alla ridotta presenza del principio di TCH e a livelli maggiori pari quasi al 10% del cannabidiolo.
Il cannadibiolo è una sostanza della canapa che ha notevoli effetti benevoli sull’organismo favorisce il rilassamento, l’abbassamento della pressione oculare, presta sollievo in caso di stati infiammatori ed è un ottimo antitumorale naturale nonché antidepressivo.
Un metodo naturale alternativo al normale utilizzo di farmaci industriali, da non confondere però con la cannabis utilizzata a scopo medico ed introdotta come principio attivo all’interno dei medicinali.
Cannabis light
Le proprietà della cannabis light sono state oggetto di scoperta millenni fa, si ipotizza in Cina, con il trascorrere del tempo l’uomo ha migliorato il suo uso, utilizzando i suoi semi per la produzione di cibi, tisane, dolciumi ed olii, ma anche di prodotti di cosmesi ed industriali, questi ultimi di carattere tessile.
Le fibre di cui si compone la canapa l’hanno resa resistente alle varie lavorazioni.
In epoca passata era considerata il materiale ideale per la produzione di funi e corde, usate per legare le grandi navi da guerra.
Attualmente, la canapa è impiegata nel campo tessile per la riproduzione di lenzuola, borse, vestiti ecc… nonché di una speciale carta pregiata, si tratta di fogli sottili e pregiati molto costosi.
Cosa sostiene il Consiglio Superiore della Sanità
Ci sono pero’ parecchi studi Italiani e Inglesi che sostengono che questa sostanza sia comunque pericolosa e che costituisca una porta all’assunzione di sostanze stupefacenti illegali con maggiore concentrazione di THC.
Si sostiene infatti che questa sostanza assunta da adolescenti possa causare effetti come la perdita della memoria prospettica, deficit di attenzione, deficit psico-motori.
Anche il Consiglio Superiore della Sanità e in un comunicato ADNKRONOS ha espresso parere negativo sull’uso di questa sostanza per un principio di precauzione.
Si sostiene infatti che le sostanze contenute nella Cannabis Light si potrebbero cumulare nel cervello e nei grassi interagendo in modo non prevedibile con altri farmaci che si potrebbero assumere.
Cannabis store riferimenti normativi: Legge n.242 del 2016
In Italia la Legge 242 del 2016 nota con l’accezione di normativa sulla canapa ha individuato il valore limite, per cui è possibile commercializzare o coltivare cannabis, si è stabilito che il principio di tetraidrocannabinolo (THC) presente nella canapa non debba superiore il valore di 0,2%.
Naturalmente, laddove, il valore percentuale di THC sia al di sopra della soglia dello 0,2%, ma rimanga al di sotto dello 0,6% il contadino della cannabis non è perseguibile penalmente.
Caso contrario si ha nel caso in cui si ecceda il limite legale dello 0,6%, in una situazione del genere si configura responsabilità penale, con sequestro e distruzione della coltivazione illegale.
Bisogna stare attenti, tuttavia, perché parlare di legalità potrebbe essere forviante, con tale Legge, il Legislatore ha ammesso l’utilizzo della cannabis per la produzione di alimenti, prodotti di cosmesi e articoli industriali e legati all’edilizia bio alternativa.
In nessuna parte della normativa si autorizza il cittadino a poter fumare i prodotti della pianta.
La legge 242 inoltre vieta le importazioni di tutto ciò che non configura nel catalogo dell’Unione Europea.
Se voglio aprire un “Cannabis Store”
La trafila per l’apertura di un cannabis store è la medesima di qualsiasi altra attività commerciale. (apertura Partita IVA e iscrizione alla camera di commercio)
Bisogna però considerare che molto maggiori sono, tuttavia, i controlli volti al fine di accertare la regolarità dei prodotti in commercio.
Il negozio che tratterà prodotti assimilati a quelli alimentari potrà essere gestito con un software come LibertyCommerce che ha la gestione dei lotti con le date di scadenza