Sicurezza informatica. Come proteggersi
Ogni giorno milioni di italiani, maggiorenni e non, navigano in internet e supportano tutti i rischi collegati a tale attività, come il furto di dati sensibili, ma proteggersi è possibile e proprio per questo il Ministero della Difesa ha reso note sul sito ufficiale le linee guida per la sicurezza informatica.
Il Ministero della Difesa nelle sue linee guida parte da un presupposto importante: per la sicurezza informatica è necessario in primo luogo conoscere i termini.
Oggi tutto è affidato ai computer e altri dispositivi mobili, come i propri viaggi, i percorsi, la musica scelta le e-mail, private o di lavoro, acquisti, carte di credito e dati bancari. I maggiori rischi sono rappresentati dai virus in grado di cancellare i dati contenuti nel computer, di usare un computer attaccato per attaccarne a sua volta altri, rubare le informazioni, tra cui anche quelle della carta di credito.
Proteggersi non è impossibile è però necessario prendere delle precauzioni senza sottovalutare l’importanza di piccoli gesti che possono tenere in salvo il computer e i dati da esso custoditi. La prima cosa da fare è scaricare un antivirus, si tratta di programmi in grado di rilevare e bloccare le minacce prima che arrivino ad infettare il computer. È bene premettere che un buon antivirus per poter funzionare deve essere periodicamente aggiornato in modo da essere resistente anche contro le nuove minacce. Nella maggior parte dei casi quando sono disponibili degli aggiornamenti si viene avvisati con messaggi che compaiono sul computer, o via e-mail, spesso però l’utente distratto o impegnato in altro dimentica di procedere all’aggiornamento mettendo così in pericolo la propria sicurezza informatica.
I virus devono essere distinti dai worms, infatti mentre per i primi è necessaria un’azione dell’utente affinché lo stesso di propaghi, questo non occorre con un worms, in questo caso viene sfruttata la vulnerabilità di un software, cioè un applicativo del computer, per mandare in tilt il computer o rubare i dati. Proprio per questo è necessario scaricare anche gli aggiornamenti del vari software in modo che siano il più possibile inattaccabili. Infine, vi sono i trojan horses, cavalli di Troia, che agiscono proprio come quest’ultimo, cioè si mascherano in qualcosa di diverso, ad esempio un programma per velocizzare il computer e creano un canale di trasmissione dal PC a malintenzionati. Utilizzare un buon antivirus permette di proteggersi dalle minacce di virus, worms e trojan horses.
Qual è, invece, la funzione della password? La password è un codice di identificazione che nella maggior parte dei casi è scelto dall’utente, costituisce una sorta di barriera e rende alcuni dati accessibili solo all’utente, la password può essere impostata per accedere al computer, per accedere ad e-mail, social network e servizi vari di cui si usufruisce con il proprio computer, ad esempio anche sui propri dati bancari.
La stessa però può essere intercettata da hacker, o pirati informatici. Per proteggere i propri dati è necessario scegliere una password sufficientemente complessa, sconsigliate le date di nascita, proprie, del partner o dei figli, neanche le composizioni delle date di nascita sono sicure, da evitare anche i nomi dei figli e simili, inoltre la password dovrebbe essere cambiata più volte nell’arco di un anno, è sconsigliato anche utilizzare la stessa password per accedere a più servizi. Una buona password deve essere sufficientemente lunga, contenere lettere minuscole, maiuscole, numeri e segni speciali.
Per essere protetti in rete è necessario aggiornare anche il sistema operativo, infatti, ogni aggiornamento rilasciato cerca di risolvere un problema specifico e se non viene applicato al computer, o al dispositivo mobile, non si è protetti da quel problema. È bene porre attenzione all’installazione, infatti, scaricare un aggiornamento dimenticando poi di installarlo, rende nullo il download effettuato.
È bene sottolineare che le attività di furto dei dati in rete è reato ed esistono norme specifiche da applicare. La disciplina contenuta nella legge 547 del 1993 che punisce penalmente le condotte criminose perpetuate in rete. Rilevante è anche la disciplina della legge 48 del 2008 che ratifica la “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica”.
Si tratta di un importante accordo internazionale in questa materia che permette di superare gli ostacoli inerenti la differenza di luogo tra lo Stato un cui il reato e commesso e quello dove effettivamente ne ricadono gli effetti.