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Legge di bilancio 2019. Cosa ci aspetta !

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Mentre oggi lo spread ha superato i 300 punti la legge di bilancio 2019 è tra gli argomenti più discussi del momento sul panorama politico italiano. Una legge che si preannuncia, ad oggi, come un vero e proprio salto nel buio.
Debito pubblico
Dalle ultime notizie, infatti, sembra proprio che non ci siano i fondi sufficienti per realizzare tutte le promesse fatte in campagna elettorale entro il 2019. Attualmente la maggioranza rischia molto con la legge di bilancio 2019 che potrebbe portare a rotture definitive con un irrimediabile ritorno alle urne degli italiani.

Ma cosa ci si deve aspettare davvero da questa manovra? Quali sono i punti principali e come verranno affrontati?

Legge di bilancio 2019: scongiurare l’aumento dell’IVA
Una delle priorità innegabili della nuova legge di bilancio 2019 dovrà essere quella di evitare che l’IVA aumenti dall’attuale 22% al 24,2% il prossimo anno e, addirittura, al 25% entro il 2021. Un’operazione molto complicata dal momento che per attuarla il Governo dovrà trovare circa 12,5 miliardi di euro. Le aliquote ridotte applicate ad ogni servizio turistico, ad alcuni ambiti edilizi e a qualche prodotto di tipo alimentare, poi, rischiano di passare dall’attuale 10% all’11,5% nel 2019 e al 12% nel 2020. Vale la pena ricordare che sia il Movimento Cinque Stelle che la Lega sono a favore di questa misura.

Legge di bilancio 2019: la nuova riforma delle pensioni e la quota 100
La legge di bilancio 2019 potrebbe introdurre una novità importante per le pensioni. La maggioranza, infatti, mira ad introdurre quella che è ormai nota a tutti come quota 100, in base alla quale gli italiani avranno diritto alla pensione una volta che la loro età anagrafica sommata all’età contributiva darà come risultato 100. In teoria, dunque, un impiegato di 63 anni con 37 anni di contributi potrebbe già andare in pensione. In realtà, però, le cose potrebbero non andare propriamente cosi. Si ipotizza, infatti, di introdurre un’età minima di 64 anni e di provvedere, dunque, ad un ricalcolo dei contributi. Questo si tradurrebbe in un inevitabile taglio della pensione. Il costo totale delle nuova riforma si avvicinerebbe ai 3,5 miliardi di cui sarebbero disponibili solo 2,5 miliardi al momento. La parte mancante dovrebbe arrivare dall’arrestarsi dell’APE social, con ritiri anticipati dal lavoro a quota 93, ovvero 63 anni di età e 30 di contributi. Quali sarebbero i destinatari di quest’opzione? Si tratterebbe di chi lavora in mestieri gravosi, degli invalidi e dei disoccupati per i quali, all’orizzonte, vi sarebbe un incremento dell’età pensionabile.

Legge di bilancio 2019: il reddito di cittadinanza
Noto come reddito di cittadinanza, è questa una delle misure che rappresenta il cavallo di battaglia del Movimento Cinque Stelle. Non si tratterebbe, però, di un vero e proprio reddito di cittadinanza ma di sussidi che andrebbero a favore di ogni famiglia italiana con un reddito che si posiziona al di sotto della soglia di povertà. Sono più di 2,75 milioni le famiglie che avrebbero diritto a questa forma di reddito che andrebbe ad integrare il reddito fino alla fatidica soglia. Il sussidio completo, in ogni caso, dovrebbe arrivare a circa 390 mila famiglie. Ma da dove arriveranno le coperture per il reddito di cittadinanza?

LE COPERTURE INDICATE PER IL REDDITO DI CITTADINANZA
Coperture finanziarie per oltre 20 miliardi (per questioni contabili, possono essere oggetto di modifica)
Tagli alla spesa della P.A.Centralizzando gli acquisti.Ogni oggetto acquistato dalla Pubblica amministrazione dovrà avere lo stesso prezzo da Aosta a Bari 2,5 mld
Aumento tassazione banche e assicurazioni. Riduzione della percentuale di deducibilità degli interessi passivi per banche ed assicurazioni 2 mld
Aumento costi per trivellazioni. Aumento canoni alle multinazionali per l’attività di ricerca di gas e petrolio 1,5 mld
Tassazione gioco d’azzardo. Si aumentano le tasse sul gioco d’azzardo (Aumento del Preu) 1 mld
Riduzione indennità parlamentari. Stipendio non superiore a 5.000 € lordi 600 mln
Soppressione enti inutili (Cnel…). Soppressione di tutti gli enti pubblici non economici (deroghe per le federazioni sportive e per gli enti operanti nel settore della cultura) 500 mln
Taglio auto blu ospedaliere. Eliminazione auto blu ospedaliere non strettamente indispensabili ai servizi sanitari 300 mln
Riduzione degli affitti d’oro. Taglio alle spese della P.A. per affitti di immobili 250 mln
Abolizione pensioni d’oro cariche pubbliche elettive. Decurtazione del 50% dei vitalizi relativi alle cariche pubbliche elettive 150 mln
Riduzione pensioni d’oro. Taglio ai contributi di solidarietà sulle pensioni d’oro 150 mln
Tax expenditure. Riduzione alle detrazioni dei redditi più alti. Esclusi quelli sociali 5 mld
Taglio auto blu. Taglio alla spesa sostenuta dalla P.A. per le autovetture 100 mln
Fondo per il sostegno alla povertà. Le risorse del Fondo per il sostegno alla povertà, andranno a confluire nel Fondo per il Reddito di cittadinanza 1,5 mld
Revoca detrazioni. Revoca delle detrazioni dei redditi superiori a 90.000 euro 300 mln
Concessioni autostradali. Si propone l’aumento della percentuale del canone annuo a carico delle concessionari autostradali senza alcun aumento per i pedaggi 140 mln
Eliminazione contributi statali per le intercettazioni. Eliminazione tassa che lo Stato paga alle compagnie telefoniche per le intercettazioni investigative 29 mln
Taglio ai finanziamenti all’editoria. Eliminazione di ogni contributo pubblico all’editoria 23 mln
Taglio Fondi finanziamento ai partiti. Taglio del finanziamento pubblico ai partiti che i governi Letta- Renzi hanno fatto finta di tagliare 20 mln
Divieto Cumulo Pensionistico* . Non cumulabilità redditi autonomi e dipendenti*. Tagli Organi Costituzionali*. Taglio dividendi Banca d’Italia*. Dividendi Inps – Partecipazioni Banca d’Italia* Stima Gettito 5 mld
(*) Gettito quantificabile solo a consuntivo, ma accordato con centro studi bilancio
(Fonte Movimento 5 stellle)

Legge di bilancio: aumenta il bollo auto?
Il bollo è una delle tasse meno amate dagli italiani e lo sarà ancora meno nel momento in cui la legge di bilancio 2019 ne introdurrà gli aumenti. Questi andranno a riguardare i mezzi inquinanti Euro 1, 2 e 3. Non si tratta di una misura di cui è stata resa nota l’ufficialità, ma è importante comunque ricordare quelli che saranno i veicoli interessati.
Gli Euro 0 sono quelli immatricolati prima del dicembre 1992. Quelli con immatricolazione tra il 1993 e il 1997 sono Euro 1, mentre le Euro 2 partono dal 1997 quando sono stati differenziati i diesel dai benzina.
Gli Euro 3 arrivano dal 2001, gli Euro 4 dal 2006, gli Euro 5 dal 2008 e gli Euro 6 dal 2014. È chiaro, dunque, che ad essere interessate dalla legge di bilancio per il 2019 sarebbero le auto e, in generale, i veicoli immatricolati prima del 2006.

Le legge di bilancio 2019, comunque, non è ad oggi ancora definita in ogni dettaglio ed è quotidianamente oggetto di discussioni tra gli schieramenti politici e all’interno della maggioranza di governo che, vale la pena ricordarlo, cercano in ogni modo di evitare il peggio perche’ non potremmo sopportare al lungo uno spread superiore ai 300 euro.

Da oltre 30 anni mi occupo di informatica. La mia è sempre stata una passione che mi ha portato ad accettare ogni nuova sfida, come una nuova vetta da conquistare.

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