2018 Abolito split payment per i professionisti
Nel mese di luglio 2018 è stato abolito lo split payment per alcune categorie dopo un solo anno dalla sua approvazione, avvenuta nei primi giorni del mese di luglio dell’anno 2017 appunto.
Questa norma regolamentava la divisione dei pagamenti dell’IVA da parte dei professionisti tra lavori per privati e lavori connessi alla Pubblica Amministrazione.
Lo split payment è stato sostituito dal decreto dignità D.L. n. 87/2018 e tutte le opere realizzate successivamente al mese di luglio (mese dell’entrata in vigore della nuova norma) dovranno necessariamente rispettare i requisiti conformi alla nuova legge.
Dal 14 luglio 2018, giorno della pubblicazione nella gazzetta ufficiale, occorre prestare attenzione alle nuove informazioni che andranno inserite, per non cadere in sanzioni amministrative e per non far dilungare troppo i tempi che la Pubblica Amministrazione si concede per il pagamento.
Come funziona
Il nuovo decreto entra in vigore solamente per i professionisti che hanno collaborazioni con enti amministrati dal Governo e le società FTSE MIB.
Ma quali sono i cambianti rispetto al sistema precedente?
Scopriamoli insieme.
-quando il professionista diramerà la fattura non dovrà più scorporare l’IVA quindi non dovrà essere presente la dicitura legata alla divisione dei pagamenti;
-quando la persona che viene pagata riceve la fattura dal professionista deve acquisire la ritenuta e lasciare all’operatore la somma dell’IVA pagata durante il lavoro.
Il cliente potrà usufruire della detrazione fiscale qualora il caso specifico lo permetta;
-quando viene emessa la fattura , il professionista si deve impegnare a versare all’erario la cifra necessaria per estinguere il debito proveniente dall’IVA;
Quando pagare l’IVA
La maggior parte dei casi, il versamento dell’IVA dipende dallo specifico caso e dalla tipologia di lavoro che si svolge, ma andrà versata qualora si emette la fattura alla persona o ente che ha richiesto il lavoro.
Nel caso si tratti di Pubblica Amministrazione, in base al nuovo decreto entrato in vigore dalla metà di luglio, il professionista può aspettare che il cliente decida di pagare la fattura, ma ad una sola condizione: quando l’uomo che ha svolto il lavoro rilascia la fattura, dovrà aggiungere una dicitura che permetterà al professionista di aspettare il pagamento dell’imposta in tutta sicurezza e senza incombere in sanzioni.
La frase da inserire è “fattura ad Iva differita”.
Se invece è una ditta a compiere il lavoro, quest’agevolazione non c’è e la società quando emette la fattura avrà a disposizione un mese per versare l’IVA all’ente predisposto.
Su chi è valida la nuova norma
La nuova norma regola la collaborazione tra professionisti e un nutrito gruppo di enti che andremo a vedere nel dettaglio.
– tutti gli enti economici presenti nel territorio nazionale e le provincia, comune, regioni e tutte le aziende o associazioni a loro connesse;
– società controllate per almeno il 70% da un ente pubblico o che hanno nell’organigramma il Presidente del Consiglio dei Ministri e i relativi Ministeri;
– tutte le società che per qualsiasi motivo sono state inglobate o sono sotto la verifica della Pubblica Amministrazione;
– tutte le società presenti nella borsa finanziaria italiana quotate nell’indice FTSE MIB