Cambridge Analytica, perchè lo scandalo Facebook
In questi giorni su tutti i giornali e le testate online parlano di questo “scandalo” ma pochi hanno capito dove sta’ lo scandalo. In pratica non è stata forzato nessun server, ne è stato hackerato nessun computer.
Allora dove sta’ lo scandalo? Vediamo di capire. (Forse)
Secondo la Federal Trade commission (Ente che si occupa della protezione dei diritti dei consumatori Americani), nel 2011 Facebook ha ottenuto l’autorizzazione a modificare le impostazioni sulla privacy.
Il punto si focalizza su chi accusa Facebook riguardo ad una procedura con cui potrebbero aver ingannato gli utenti , costringendoli a condividere più informazioni personali di quanto volessero fare.
Poi queste informazioni sono state raccolte da un’app collegata con le API di Facebook per registrasi velocemente. (Chi non ha usato questa procedura almeno una volta)
Questo poi avrebbe permesso a Cambridge Analitica (che le ha comprate a sua volta dal gestore di questa app) di estrarre dei dati di milioni di utenti che potrebbero aver dato ad alcuni esponenti politici la possibilità di manipolare i consensi durante le elezioni politiche.
Che Facebook fosse consapevole oppure no, questo evidenzia il potere che hanno queste grandi aziende. Anche Google e Apple sa tutto di noi tramite il loro telefonini che portiamo sempre in tasca.
Cosa facciano poi di queste informazioni possiamo solo immaginare gli usi, ma sicuramente il mercato piu’ lucroso per loro e vendere informazioni per campagne commerciali.
Qualunque imprenditore che opera su internet usa ogni giorno questi dati con le campagne AdWord, e nessuno si scandalizza.
Naturalmente usare i profili degli utenti per cercare di influenzare lezioni politiche è inquietante, ma questo è soltanto uno degli usi possibili di questi dati che concentrano in mano a questi BIG dell’informatica dandogli un potere superiore a quello dei governi.
Penso che nemmeno la STASI avesse cosi’ tante informazioni sui suoi cittadini .