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Software Split payment : Tutto ciò che c’e’ da sapere

Bentornati, amici, al nostro consueto appuntamento dedicato al programma LibertyCommerce, in cui analizziamo le molteplici sfaccettature del programma ed impariamo ad utilizzare nel dettaglio ogni singola applicazione.

split!Quest’oggi andremo ad “incorniciare” il complesso discorso già iniziato alcuni post fa, relativo alla fattura elettronica e al meccanismo di Reverse Charge dell’IVA, parlandovi dello Split Payment per il quale avevamo già pubblicato un video a marzo. Questo argomento è strettamente collegato ai due precedenti per cui  vi invito a leggerli, se non l’avete ancora fatto, per trarre il maggior profitto possibile dalla spiegazione odierna.

Con il termine “Split Payment” si intende una nuova procedura amministrativa introdotta dal Governo italiano, a mezzo della Legge di Stabilità 2015, per combattere l’evasione fiscale e per ottenere introiti stimati per circa 1 miliardo di euro. Si è constatato, infatti, che troppo spesso in passato i fornitori delle pubbliche amministrazioni, una volta ricevuto il corrispettivo per i beni o i servizi ceduti, “dimenticavano” di versare all’Erario la relativa quota IVA, generando un volume di evasione spaventoso.Splitmoney Pertanto, una legge che è entrata in vigore il 1° gennaio 2015 stabilisce che saranno direttamente  le pubbliche amministrazioni a versare l’IVA per gli acquisti fatti da esse, senza che debbano provvedere i loro fornitori. Ecco, perciò, che si profila la sostanziale differenza tra il concetto di Reverse Charge e Split Payment: il primo riguarda in generale rapporti fra aziende private operanti, come abbiamo visto, nel campo dell’edilizia, degli immobili, dei servizi di pulizia, demolizione, installazione impianti e di completamento (relative a edifici) nonché alle cessioni di quote inerenti forniture di gas ed energia elettrica. Il secondo, invece, riguarda esclusivamente i rapporti tra soggetti di qualsiasi natura e la Pubblica Amministrazione.

Detto ciò, vediamo come il software LibertyCommerce è stato predisposto per l’emissione di documenti soggetti a questo regime tributario. Innanzi tutto, va precisato che la normativa è  tutto tranne che di semplice attuazione (come spesso accade nel nostro Paese!! n.d.a.); per cui vale la pena consultare sempre fonti certe o contattare un referente dell’ufficio PA per sapere con certezza se si è obbligati alla fattura elettronica e se soggetti al regime di Split Payment.

Il “check box” che rende operativa la scelta è disponibile sia nel layout della fattura normale che di quella elettronica…..di logica verrebbe da pensare che nella fattura elettronica sia sempre e comunque attivato lo split payment, mentre invece non è così: alcuni enti per loro natura o per scelta del legislatore non seguono questo regime e dunque richiedono la consueta prassi di addebito e versamento dell’IVA.

A titolo esemplificativo alcuni enti esenti dallo Split Payment sono:

  1.     Enti previdenziali privati o privatizzati, non essendo presente la natura pubblica;
  2.     Aziende speciali (incluse quelle delle CCIAA);
  3.     Enti pubblici economici, che operano con un’organizzazione imprenditoriale di tipo      privatistico;
  4.    Ordini professionali;
  5.    Istituti di ricerca;
  6.    Agenzie fiscali;
  7.    Autorità amministrative indipendenti;
  8.    Automobile club provinciali, l’ARAN, l’Agenzia per L’Italia Digitale (AgID), l’INAIL e l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (ISPO), trattandosi di enti pubblici non economici, di tipo autonomo.

 A prescindere dal tipo di fattura che si andrà ad emettere, è presente il check box che reca la dicitura “Documento soggetto ad IVA Split Payment” che, se abilitato, consente di avere immediatamente i seguenti effetti:

  1. Nella sezione di inserimento dei prodotti o della descrizione dei servizi offerti, la colonna IVA si aggiorna automaticamente con l’aliquota pre-inserita “22% – Split” in modo che il programma la gestisca correttamente anche in un secondo tempo nel calcolo dei totali periodo e nella sezione statistiche;
  2. Compaiono direttamente le diciture “Fattura con IVA Split Payment” vicino al totale imponibile a pie’ di fattura, per giustificare il netto a pagare privo del controvalore dell’IVA;
  3. Nelle annotazioni viene riportata la nota di legge in cui si evidenzia la scissione dell’IVA dall’imponibile ai sensi di legge (vedi foto).

Layout_ft_split_dett

Vogliate notare che, seppur la schermata di composizione della fattura, terminato l’inserimento di tutti i dati, riporterà l’imponibile, l’Iva e il totale fattura come sempre (e ciò porterà a pensare che la selezione dello Split non abbia avuto effetto), al momento della conferma con il click su OK, lo scadenzario proporrà la cifra corretta (ovvero quella dell’imponibile) ed il cartaceo uscirà con la casella “netto a pagare” assolutamente giusta.

Software Split payment : Tutto ciò che c'e' da sapere

Per finire, nella sezione “Statistiche” troverete nella scheda “IVA” / “Percentuale IVA” il riepilogo di tutti gli importi assoggettati ad aliquote diverse che competono ad un determinato periodo (scelto dall’utente a mezzo degli appositi filtri di ricerca): tra questi ovviamente anche lo Split Payment e il Reverse Charge.

slit_statistiche

Ricordo ancora che ulteriori o più precise informazioni potrete trovarle nel video che abbiamo postato nel mese di marzo (vedi filmato) o che potete come sempre lasciare un commento al quale riceverete puntuale risposta. Grazie come sempre e arrivederci alla prossima sessione.

Da oltre 30 anni mi occupo di informatica. La mia è sempre stata una passione che mi ha portato ad accettare ogni nuova sfida, come una nuova vetta da conquistare.

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